Ben diritto vo per la mia via*

L. Hai esagerato?
N. Scusa. Ho bevuto troppo.
L. Fa niente, topo. La prossima volta andrà meglio. Lo dice anche la tv, no?
N. Ho le allucinazioni.
L. Anch’io, non ti preoccupare.
N. Se le abbiamo in due, non è strano? Se in due vediamo cose che non dovrebbero essere vere, forse invece lo sono.
L. Solo se vediamo le stesse cose.
N. Tu che vedi? Come ti senti?
L. Sento che stasera mi sbronzo alla grande e da sola! Voglio affogare nel vino o quel che è, purchè con alcol. Meglio il vino comunque.
Non so parlare. Non ci riesco, non si capisce mai quello che voglio dire, e lo sai perchè? Perchè neanch’io so quello che voglio dire. A volte parlo solo per non venire ignorata, per far vedere che ci sono.
N. Ti capisco.
L. Davvero?
N. Se ti dico così.
L. E tu come stai?
N. Tu lo sai, a me piace dare ottimi consigli agli altri e per me fare come se tutto fosse sempre uguale. Questo si che mi piace. Ma se penso a me stesso i bilanci sono sempre peggio che sconfortanti.
L. Ah, e perchè? Che ti è successo?
N. Una volta mi hanno dimenticato su un’isola deserta.
L. Come?
N. E’ successo sul serio sai? C’era un aereo che volava, carico di ammennicoli. Trasportava solo cianfrusaglie. E’ precipitato e mi sono trovato su un’isola deserta.
L. Col covid non succederebbe…
N. Non scherzare, è una metafora!
L. Scusa, dicevi?
N. L’aereo è precipitato. Non so neanch’io come ho fatto a salvarmi. Sono un sopravvisuto. Sai, come i tanti che hanno attraversato il ‘900.
L. Infatti.
N. Il mare, sempre generoso, mi ha portato in salvo su un’isola nel mezzo del pacifico, protetta da una barriera corallina.
L. Col cambiamento climatico non succederebbe…
N. Allora?
L. Scusa, continua.
N. Era una bella isola, a dimensione d’uomo, non più grande del parco che abbiamo dietro casa nostra. Avrei potuto viverci per decenni se non mi fossi salvato da solo e sai perchè?
L. Perchè?
N. Perchè si erano dimenticati di me. L’aereo è precipitato su una rotta nota, ma erano tutti impegnati in cose di nessuna importanza. Non hanno neanche provato a salvarmi.
Mi sono dovuto salvare da solo. Usando intelligenza e caparbietà. Nessuno mi ha aiutato.
Quando sono tornato a terra l’ho letto nei loro occhi: avrebbero preferito non rivedermi mai più!
L. E’ una metafora angosciante.
N. E’ quello che mi è successo.
L. Io sono contenta di vederti.
N. Si, tu ti salvi perchè non c’eri. Ma se mi avessi conosciuto bene avresti voluto dimenticarmi anche tu.
L. Te lo dicevo io: è il momento di sbronzarsi!
Tu bevi, vero?
N. Si.
L. Meglio allora, andremo d’accordo.
N. Infatti
L. Ma non sopravvivremo al 2000!
Ti ho mai raccontato la storia della via popolare di casa mia?
N. Non mi pare.
L. Non è una storia interessante, ti avviso. E’ solo una storia.
N. Non te la menare, spara!
L. Insomma, sai che ci sono dei comuni che hanno istituito delle vie fittizie per i senza fissa dimora?
N. Si
L. Ecco, la mia città ha una via per i senza fissa dimora, anche se il comune richiede delle regole assurde per farci iscrivere la gente.
E’ una via fittizia che non si trova nello stradario.
La nostra è intitolata ai due più famosi ubriaconi della mia città.
Cioè, a dire il vero solo a lui. Ma lui senza lei sarebbe morto senzatetto.
N. Eh… mi piace quando diventi romantica!
L. Si si… come no.

 

*è il verso più noto del poeta senzatetto, uomo che notoriamente aveva la camminata sbilenca degli ubriachi

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